Medea

Medea

L’attualità di Medea                                       Trailer ufficiale

Perché Medea”? Perché scegliere una tragedia classica per portare alla ribalta un problema attuale? La prima risposta che viene alla mente è: perché l’animo umano è rimasto immutato nei secoli, tanto che perfino la psicanalisi fa riferimento a personaggi classici per definire alcune sindromi (proprio come la sindrome di Medea, appunto). La storia tragica di Medea è una delle più cupe nell’universo del mito antico, forse la più nota tra le vicende del mito antico legate alla figura dell’altro e dello straniero. Medea, nel suo essere donna, sapiente e straniera diviene figura rappresentativa dell’alterità, tema-problema presente nei testi classici, ma ancora aperto, vivo e vicino. In questo senso è un testo esemplare e addirittura sorprendente per la sua attualità in quanto il nostro tempo è segnato profondamente da uno dei temi fondanti della Medea, cioè dal confronto-scontro di civiltà, in generale dal problema dell’alterità. Medea, maga, figlia del re della Colchide, si innamora del greco Giasone che è giunto nel suo lontano paese (sul mar Nero) per impossessarsi del vello d’oro. Per Giasone Medea tradisce il padre, uccide il fratello, abbandona la patria; ma l’atto che la distingue per la selvaggia tragicità è quello che Euripide scelse di rappresentare nel suo dramma: l’uccisione dei figli, l’atto estremo con cui essa si vendica dell’abbandono di Giasone e che costituisce per lei un punto di non-ritorno. L’adattamento rende fruibile il linguaggio della tragedia greca, pur mantenendone intatte le caratteristiche che tanto ci affascinano; una per tutte il coro, presente a volte come testimone dei fatti, a volte come personaggio che interagisce in scena. La reggia di Corinto è simboleggiata da una vela, il ricordo di quella nave (Argo) sulla quale tutto è cominciato e sotto la quale tutto avrà fine; le colonne sono in realtà molli, incapaci di sostenere il palazzo e la furia della donna tradita. Nel finale tutti gli inganni sono svelati, anche quelli teatrali, e il pubblico potrà vedere, proprio dietro la vela strappata da Giasone, gli strumenti utilizzati per creare la magia attraverso la finzione. Noi ci aggiungiamo al lungo elenco di scrittori e artisti, affascinati nel tempo dalla storia di Medea, con il nostro allestimento che ha lo scopo di far riflettere il pubblico attraverso la riscoperta (o scoperta?) del teatro classico e della sua attualità. Capire il presente attraverso il passato e il vero attraverso il verosimile: il teatro è più vivo che mai!

Nutrice/Coro             Federica Pileggi
Educatrice/Coro
        Mariagabriella Chiné
Medea
                        Daniela Bracci
Creonte/Giasone
       Fabio Fantozzi
Egeo/Messaggero
     Marcello Cirillo

Regia di Daniela Bracci

Costumi Paola Tosti

Scenografie Amedeo D’Amicis